Madonna della Speranza ai Ronchi

Madonna della Speranza ai Ronchi

La Parrocchia Madonna della Speranza è formata da circa 5.000 abitanti. La chiesa dedicata alla “Madonna della Speranza” è uno dei nuovi edifici ecclesiastici del territorio gallaratese. E’ stata costruita nel rione Ronchi, un tempo circondato da campagne e vigne; infatti, la denominazione Ronchi deriva da “ranch”, vigneto a ripiano e fa supporre che in questa zona, soprelevata rispetto il suolo del centro cittadino, ci fossero dei vigneti.

Nel 1960 la Curia di Milano decretò lo scorporo di un’estesa area dal territorio appartenente alla Parrocchia di Crenna e il 2 Febbraio 1962 viene creata la Vicarìa Curata Sacro Cuore, sotto la guida dei padri Gesuiti. Subito dopo viene affidata a Don Elivio Banfi.

Nell’estate del 1973 viene istituito il primo oratorio estivo a Ca’ Nostra, allora sede della scuola elementare dei Ronchi. Nel Settembre 1975 nasce la Parrocchia Madonna della Speranza e nel 1977 con decreto del Presidente della Repubblica la Parrocchia viene riconosciuta agli effetti civili. Don Elivio viene nominato Parroco mantenendo l’incarico fino al 2007 quando viene costituita la Comunità Pastorale San Cristoforo.

Nel 1978 viene ottenuta l’approvazione per la costruzione del Centro Parrocchiale finito di costruire il 1982. Il complesso risulta dalla fusione di tre elementi compositivi: un piccolo parallelepipedo finestrate che contiene gli alloggi; un cilindro orizzontale che, costruito da anelli di acciaio verniciato e coperto da materiale trasparente, assolve alle funzioni d’ingresso e di collegamento; infine un grosso parallelepipedo orizzontale in cemento armato a vista, sospeso per mezzo di 12 grossi pilastri sopra una piazza a gradoni discendenti.

All’interno di questa sorta di tunnel si distinguono due spazi, uno riservato alle assemblee liturgiche (la Chiesa Madonna della Speranza), l’altro destinato a momenti di formativi e ricreativi. Nello spiazzo antistante al complesso si fronteggiano, quasi dialogassero fra loro, due statue in marmo rosa del Portogallo; è ben evidente un simbolico incontro spirituale fra la Madonna che si protende dalla balconata dell’edificio e l’Arcangelo Gabriele, collocato sull’isolata torre campanaria in metallo, che ospita un concerto di carillon di 43 campane di varie dimensioni. Nella Parrocchia è presente anche la chiesetta S. Maria delle Grazie, l’oratorio dedicato a Piergiorgio Frassati e la Comunità dei Gesuiti dell’Aloisianum, ora adibita a Centro studi e Casa di risposo per i padri.